Lettera per l'On. Min. Speranza

Roma, 11 giugno 2020

Egregio Ministro Speranza,

quale presidente dell’Associazione Formazione nella Sanità sono innanzitutto a ringraziarla per l’auspicata convocazione ricevuta in audizione presso la Commissione Ecm tenutasi ieri, 10 giugno us. Seppur essere stato in grado di rappresentare le diverse indicazioni di attenzione ricevute dalle tante aziende che sono andato a rappresentare, in relazione al recente provvedimento approvato in parlamento nell’ambito del Dl Scuola – provvedimento che da più parti, oltre che da più fonti di stampa è stato considerato approssimativo e poco chiaro – sottolineando il grave nocumento che il provvedimento stesso, senza le dovute e necessarie modifiche attuative che appaiono davvero urgenti, rischia di far cadere sull’intero comparto rappresentato come noto da oltre 1200 aziende, una prospettiva di tagli e conseguenti episodi di cassa integrazione per centinaia se non migliaia di lavoratori del comparto stesso. Aggiungo poi che, da indiscrezioni di stampa pubblicate questa mattina relativamente ai contenuti emersi dalla riunione, sembra che non solo non siano state assolutamente considerate le nostre osservazioni – consegnate in cartaceo ai membri auditori e altresì inviate telematicamente alla segreteria della Commissione ECM – ma che addirittura la Commissione abbia deciso per una proroga al 31 dicembre 2021, per il recupero del debito formativo per il triennio 2017-2019; ricordo su questo che tale proroga era già stata precedentemente accordata fino al 31 dicembre 2020.

Tutto ciò non considerando lo svilimento che il concetto stesso di aggiornamento professionale del personale sanitario rischia di registrare dalla attuale lettura del provvedimento citato. Peraltro infatti, nei primi cinque mesi del 2020, i Provider accreditati hanno più che raddoppiato l’offerta formativa a distanza registrando, proprio in pieno lock down, un esponenziale aumento di crediti erogati, contribuendo a formare migliaia di operatori sanitari proprio anche sui temi legati al Covid19.

Allegandole qui per sua opportuna conoscenza il documento condiviso con la Commissione ECM, concludo dicendo che, oltre ad un chiaro danno per l’intero comparto e per l’AGE.NA.S. – che si stima vedrà ridotto di circa 9 milioni di euro i proventi provenienti dalle aziende provider – rischia di passare un messaggio eticamente errato: che l’aggiornamento professionale sia un qualcosa che si possa “regalare”, un premio, e non invece il giusto ed utile percorso di aggiornamento professionale che ciascun operatore sanitario ha a disposizione, così come del resto è sancito da una legge del nostro Paese.

                                                                                                                                                             Simone Colombati
                                                                                                                                                             Presidente

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